Si è appena chiusa la due giorni di Consiglio Comunale e gli animi sono tutt’altro che sereni. Almeno dalle nostre parti, la preoccupazione è molta. Siamo di fronte a degli sprovveduti o si tratta di una recita volta a coprire qualcos’altro? La distanza tra le esigenze della città e quanto l’amministrazione sta facendo è enorme.
Abbiamo dedicato più di un’ora a dibattere su un volantino di critica e scherno, paragonando questa episodio a pratiche squadriste con richiami alla campagna antisemita di epoca nazista. Abbiamo assistito a goffi sproloqui da parte di giovani consiglieri il cui contributo dovrebbe essere ben altro. Qualcuno si è permesso di relazionare l’episodio nostrano al periodo più buio della storia degli ultimi due secoli, infangando la memoria ed il dolore di chi ha subito tali soprusi. Abbiamo la netta sensazione che i capi partito, spalleggiati da associazioni amiche, si siano attivati nel tentativo di distogliere l’attenzione dalle recenti malefatte del Sindaco e del suo clan, dando enfasi e risalto ad un episodio che invece, nell’interesse di tutti, meritava di passare sottotraccia, senza avere tutto il risalto che gli è stato concesso. È evidente che si è fatto il gioco dell’autore dello scritto.
Se in un Consiglio Comunale ci si ritrova con più di cinquanta punti all’ordine del giorno, significa che ci sono troppe cose da chiarire e risposte da dare. Significa che è necessario far luce su molte ombre. L’arroganza del sindaco è intollerabile, abbiamo ricevuto l’accusa di intasare gli uffici con le nostre richieste di accesso agli atti. Le nostre interrogazioni nascono proprio così: accediamo agli atti, studiamo la documentazione e poi, dove non troviamo risposte, formuliamo il quesito, con il solo intento di rendere giustizia alla volontà dei cittadini, che pretendono di essere informati in modo esaustivo.
Siamo di fronte ad un Sindaco in difficoltà, che tenta di intimorire gli interlocutori sbandierando lo spettro di sporgere querela. Un Sindaco che sta rendendo evidente a tutti quanto inadeguato sia rispetto al ruolo.
Ruolo che, in una città di sessantamila abitanti, merita un persona che gli si dediche integralmente. La disponibilità part-time non è sufficiente, fare il Sindaco non può essere considerato un secondo lavoro, un modo per arrotondare.
L’amministrazione spende tempo ed energie per rivedere il regolamento delle Consulte territoriali, organismo obsoleto e privo di poteri. L’unica motivazione che può giustificare una tale attenzione e che, post elezioni, ci siano ancora tanti debiti da saldare. Creare qualche nuovo incarico è un male necessario. Assegnare qualche nuova poltrona, se pur di poco conto, aiuta a tenere viva la rete di supporto. D’altronde non si può negare una lauta ricompensa a chi, con il suo supporto, ti ha consentito di trasformare una medaglia di bronzo in una d’oro.
Secondo noi le vere priorità sono ben altre, rimaniamo convinti che sia assolutamente intollerabile che un nostro ragazzo, scendendo dal treno, venga rapinato trovandosi con una pistola puntata in volto.
Sono momenti bui e il potere, in mano a persone inadeguate, rende il futuro ancora più preoccupante.
Lega Legnano Salvini Premier